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La favola rock dei Maneskin conquista il Circo Massimo

In 70 mila al concerto. Due ore di show potente, e risuona ancora il loro "Fuck Putin"

Via del Corso e il Circo Massimo, a Roma, sono separate solo da qualche centinaia di metri.
Da lì, dalla strada dello shopping davanti a passanti frettolosi, iniziarono i Maneskin.

Invece ad attenderli, in uno dei luogi più iconici della città che ha dato loro i natali, sono arrivati in 70mila (sfidando i contagi da covid, con le relative polemiche, e la nube nera per gli incendi di oggi). Qualche centinaia di metri corsi con il piede sull'acceleratore: in mezzo ci sono - solo nell'ultimo anno o poco più - la vittoria al Festival di Sanremo, quella all'Eurovision Song Contest, l'apertura di un concerto dei Rolling Stones, premi e riconoscimenti in tutto il mondo, la partecipazione ai festival più importanti, dal Coachella al Rock in Rio.
E quei quattro ragazzi che suonavano in strada oggi sono quattro rockstar internazionali (c'era anche Angelina Jolie - a Roma per le riprese del suo film Without blood - con la figlia a respirare la polvere dell'antico circo romano). Coachella, Rock in Rio, Lollapalooza, ma è forse quello di stasera il palco più caro alla band, e Roma ha saputo rispondere con entusiasmo, con il Circo Massimo che si è andato riempiendo fin dal pomeriggio. Due ore di show, realizzato in collaborazione con Rock in Roma, per ripercorrere la loro favola in musica. Il via non poteva che darlo l'energia travolgente, tra lingue di fiamme sul palco, di Zitti e Buoni, tra il brano con il quale, dopo Sanremo, si sono presi il mondo intero. Poi è toccato a In nome del padre e a Mammamia, per arrivare a Chosen, il primo singolo di successo della band del 2017, presentato durante X-Factor e a Womanizer, l'omaggio a Britney Spears. Intenso e da brividi, come sempre, il momento in cui Damiano intona Coraline, dedicato alla sua fidanzata Giorgia Soleri. Non si risparmiamo Damiano, Victoria, Ethan e Thomas (ad ascoltarli, mescolati tra il pubblico anche genitori, fratelli, sorelle e una pletora di amici) che corrono su e giù dal palco principale lungo la lunga passarella che li porta al palco più piccolo in mezzo ai loro fan. C'è spazio per l'ultimo singolo Supermodel, per la cover Amandoti (che li vide cantare al festival con Manuel Agnelli, "Noi ti pensiamo sempre"), per I wanna be your slave e per la cover inserita nel film Elvis If I can dream. E poi, fedeli a loro stessi, dal Circo Massimo - sulle note di Gasoline - è risuonato di nuovo quel grido liberatorio, che già al Coachella aveva fatto il giro del mondo: "Continuiamo a dirlo anche se a qualcuno dà fastidio: Fuck Putin, fuck la guerra, fanculo i dittatori. E a chi non è d'accordo: Fuck". E' l'unica pausa dalla musica che i quattro si prendono, perché riprendono subito a picchiare duro su batteria, basso e chitarra.

La zona intorno alle antiche vestigia romane è già in fermento da giorni, con le prime chiusure già da stasera (e con l'alta tensione che serpeggia tra i commercianti che ritengono 'ingiusta' l'ordinanza del prefetto che domani vieta il trasporto di bottiglie e contenitori in vetro e la vendita da asporto e somministrazione di bevande alcoliche). Il ritorno a Roma, dopo la straordinaria doppia esibizione al Coachella e la partenza del tour estivo, è stato preceduto - oltre che dalle polemiche legate alla richiesta avanzata da alcuni medici di rinviare lo show a causa del picco di contagi da covid di questi giorni - da altri due appuntamenti italiani: all'Arena di Verona e allo Stadio G. Theghil di Lignano Sabbiadoro.
La rock band capitanata da Damiano ha preparato uno show energico di due ore, durante le quali la scaletta ripercorrerà ogni tappa fondamentale della band: dai primi brani che li hanno fatti conoscere al pubblico, come "Chosen" (doppio platino) e "Torna a casa" (cinque volte platino), fino agli ultimi grandi successi che hanno aperto loro le porte del mondo, con "Zitti e Buoni" (cinque dischi di platino), "Coraline" (disco di platino) e "Mammamia" (disco d'oro), fino al nuovo singolo



tg-me.com/HighFidelity/2922
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In 70 mila al concerto. Due ore di show potente, e risuona ancora il loro "Fuck Putin"

Via del Corso e il Circo Massimo, a Roma, sono separate solo da qualche centinaia di metri.
Da lì, dalla strada dello shopping davanti a passanti frettolosi, iniziarono i Maneskin.

Invece ad attenderli, in uno dei luogi più iconici della città che ha dato loro i natali, sono arrivati in 70mila (sfidando i contagi da covid, con le relative polemiche, e la nube nera per gli incendi di oggi). Qualche centinaia di metri corsi con il piede sull'acceleratore: in mezzo ci sono - solo nell'ultimo anno o poco più - la vittoria al Festival di Sanremo, quella all'Eurovision Song Contest, l'apertura di un concerto dei Rolling Stones, premi e riconoscimenti in tutto il mondo, la partecipazione ai festival più importanti, dal Coachella al Rock in Rio.
E quei quattro ragazzi che suonavano in strada oggi sono quattro rockstar internazionali (c'era anche Angelina Jolie - a Roma per le riprese del suo film Without blood - con la figlia a respirare la polvere dell'antico circo romano). Coachella, Rock in Rio, Lollapalooza, ma è forse quello di stasera il palco più caro alla band, e Roma ha saputo rispondere con entusiasmo, con il Circo Massimo che si è andato riempiendo fin dal pomeriggio. Due ore di show, realizzato in collaborazione con Rock in Roma, per ripercorrere la loro favola in musica. Il via non poteva che darlo l'energia travolgente, tra lingue di fiamme sul palco, di Zitti e Buoni, tra il brano con il quale, dopo Sanremo, si sono presi il mondo intero. Poi è toccato a In nome del padre e a Mammamia, per arrivare a Chosen, il primo singolo di successo della band del 2017, presentato durante X-Factor e a Womanizer, l'omaggio a Britney Spears. Intenso e da brividi, come sempre, il momento in cui Damiano intona Coraline, dedicato alla sua fidanzata Giorgia Soleri. Non si risparmiamo Damiano, Victoria, Ethan e Thomas (ad ascoltarli, mescolati tra il pubblico anche genitori, fratelli, sorelle e una pletora di amici) che corrono su e giù dal palco principale lungo la lunga passarella che li porta al palco più piccolo in mezzo ai loro fan. C'è spazio per l'ultimo singolo Supermodel, per la cover Amandoti (che li vide cantare al festival con Manuel Agnelli, "Noi ti pensiamo sempre"), per I wanna be your slave e per la cover inserita nel film Elvis If I can dream. E poi, fedeli a loro stessi, dal Circo Massimo - sulle note di Gasoline - è risuonato di nuovo quel grido liberatorio, che già al Coachella aveva fatto il giro del mondo: "Continuiamo a dirlo anche se a qualcuno dà fastidio: Fuck Putin, fuck la guerra, fanculo i dittatori. E a chi non è d'accordo: Fuck". E' l'unica pausa dalla musica che i quattro si prendono, perché riprendono subito a picchiare duro su batteria, basso e chitarra.

La zona intorno alle antiche vestigia romane è già in fermento da giorni, con le prime chiusure già da stasera (e con l'alta tensione che serpeggia tra i commercianti che ritengono 'ingiusta' l'ordinanza del prefetto che domani vieta il trasporto di bottiglie e contenitori in vetro e la vendita da asporto e somministrazione di bevande alcoliche). Il ritorno a Roma, dopo la straordinaria doppia esibizione al Coachella e la partenza del tour estivo, è stato preceduto - oltre che dalle polemiche legate alla richiesta avanzata da alcuni medici di rinviare lo show a causa del picco di contagi da covid di questi giorni - da altri due appuntamenti italiani: all'Arena di Verona e allo Stadio G. Theghil di Lignano Sabbiadoro.
La rock band capitanata da Damiano ha preparato uno show energico di due ore, durante le quali la scaletta ripercorrerà ogni tappa fondamentale della band: dai primi brani che li hanno fatti conoscere al pubblico, come "Chosen" (doppio platino) e "Torna a casa" (cinque volte platino), fino agli ultimi grandi successi che hanno aperto loro le porte del mondo, con "Zitti e Buoni" (cinque dischi di platino), "Coraline" (disco di platino) e "Mammamia" (disco d'oro), fino al nuovo singolo

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Tata Power whose core business is to generate, transmit and distribute electricity has made no money to investors in the last one decade. That is a big blunder considering it is one of the largest power generation companies in the country. One of the reasons is the company's huge debt levels which stood at ₹43,559 crore at the end of March 2021 compared to the company’s market capitalisation of ₹44,447 crore.

The S&P 500 slumped 1.8% on Monday and Tuesday, thanks to China Evergrande, the Chinese property company that looks like it is ready to default on its more-than $300 billion in debt. Cries of the next Lehman Brothers—or maybe the next Silverado?—echoed through the canyons of Wall Street as investors prepared for the worst.

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