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📌 L'uomo senza talento

🔗 Medium: Manga 📖

🖊 Trama:
Un uomo siede solitario sulla riva di un fiume, con, come unica compagnia, quella delle sue rocce, raccolte nel corso degli anni con lo scopo - o meglio - la speranza, malposta, di poterle rivendere a un collezionista. Ma quest'uomo, Sukezou Sukegawa, che ora passa il suo tempo nella più infruttuosa delle passioni, era prima un mangaka di successo.

Lui, come tutti i personaggi che incontra nel suo viaggio senza meta, raccontano storie di sconfitte, di solitudine e dramma. Storie di giapponesi che devono affrontare un burrascoso periodo di crisi e cambiamento del loro paese e dei loro costumi.

🔹 Perché dovreste leggere "L'uomo senza talento"?

Opera del cosiddetto filone "gekiga" del fumetto giapponese, è l'ultima e la più autobiografica del suo autore Yoshiharu Tsuge, specchio e immagine del protagonista del manga. Un capolavoro della narrativa realistica, riesce per tutte le pagine del suo volume unico a trasmettere un senso di rassegnazione e di smarrimento, tipiche di molti autori dell'epoca.

Non ci sono eventi incredibili o mirabolanti, ma solo la realtà di chi non ce l'ha fatta, e forse anche di chi si rifiuta di adeguarsi a dei canoni in cambiamento. Alle volte i personaggi sono grotteschi, a volte caricaturali, ma in tutti loro c'è una vena di umanità, di immedesimazione e di personalità del suo autore, il che rende le loro storie piene di fascino e introspezione anche a un lettore estraneo alla storia del Giappone del dopoguerra.

Il protagonista, in particolare, rappresenta un emblema di fragilità e introspezione. Lui, che si definisce "senza talento", è in verità un mangaka amato dai suoi fan, eppure rifiuta ciò per cui sembra essere portato, e butta tutto se stesso in delle passioni senza alcun frutto, in dei sogni irrealizzabili. La realtà della sua situazione, però, lo distrugge, e, consapevole della sua disastrosa situazione economica e familiare, continua a vivere in un clima di perenne rassegnazione, pur perseverando nelle proprie convinzioni.

I disegni sono semplici, minimali, ma trasmettono una bellezza che è difficile da definire in termini puramente tecnici. Quando i personaggi soffrono, piangono o si adirano, i tratti diventano improvvisamente più elaborati, delicati e incredibilmente emozionali, restituendo un senso artistico più umano, reale, tipico di questo manga e di tutto il filone gekiga a cui appartiene.

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📌 Titolo: Disegna! Kakukaku Shikajika

🔗 Medium: manga 📖

🖊 Trama:
Autobiografia dell'autrice Akiko Higashimura (il cui vero nome è però Akiko Hayashi), che inizia quando lei frequenta le superiori, e prosegue con la sua iscrizione presso un corso d'arte tenuto dal sensei Kenzou Hidaka, per mostrare poi tutta la sua carriera, che l'ha portata ad essere una delle autrici shoujo più acclamate del Giappone.

🔹 Perché dovreste leggere "Disegna! Kakukaku Shikajika"?

1. L'autrice Akiko Higashimura, classe 1975, appartiene a una generazione di artisti completamente diversa da quella dei grandi classici del manga, come il padre del medium Osamu Tezuka, o gli artisti gekiga. Quello che lei vive, consumando pagine su pagine di riviste shoujo è un mondo del fumetto più aperto alle autrici e alle tematiche che vengono trattate negli shoujo e nei josei, influenzate da penne raffinate come Moto Hagio o Kyoko Okazaki. Grazie all'occhio di una Akiko ormai 40enne e dalla fama consolidata vedremo i suoi errori giovanili, ancora rimpianti nel presente, come le sue titubanze circa la carriera da perseguire dopo il liceo. La giovane cercherà infatti di entrare in varie università prima di riuscire ad accedere a quella di Kanazawa, per dedicarsi a quelle che al tempo, contrariamente al manga, erano considerate vere forme d'arte (come la pittura e la scultura), finendo però per vivere come un'artista a tempo perso, per poi andare a lavorare (su raccomandazione dei genitori, stanchi di vederla vivere da NEET) in un call center, e iniziare a disegnare manga, per sfogare la frustrazione di un'esistenza che non sente sua. Il manga è però pieno anche di momenti divertenti, come le invettive che Akiko lancia alla sé stessa del passato, o il modo a dir poco peculiare che ha creato ai tempi dell'università per superare gli esami teorici.

2. Il sensei Kenzou Hidaka è un personaggio che ho trovato sensazionale. Un burbero insegnante che percuote spesso i propri studenti con una spada di bambù, e che riesce a trasformare anche un tenero gattino in un'arma da guerra, ma la cui dedizione nei confronti dell'arte è unica, e che, soprattutto, sarà sempre pronto ad aiutare Akiko a rialzarsi nei momenti più difficili della sua gioventù, quando lei penserà di abbandonare tutto. Il modo in cui l'autrice lo rappresenta fa davvero comprendere la stima e la gratitudine che gli rivolge. La sua visione dell'arte alle persone più giovani può sembrare quantomeno antiquata (a più riprese chiederà ad Akiko di dedicarsi all'arte tra un manga e l'altro), ma per l'epoca è comprensibile, e nulla toglie alla grandezza del personaggio.

3. Le tavole stupende con cui l'autrice rappresenta il paese d'origine (Kushima, nella prefettura di Miyazaki) fanno capire il legame affettivo che ha con le proprie radici.

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💡Abbiamo aperto un canale a tema anime/manga in cui pubblicheremo tutte le notizie dell'ultimo momento. Il canale, inoltre, vi notificherà anche l'uscita dei capitoli di varie opere. Questo e molto altro su @VanitasNews

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📌 Believers

🔗 Medium: Manga 📖

🖊 Trama:
Tre ferventi religiosi appartenenti a una setta giapponese, lo Smiley Face Center, si ritirano su un'isola deserta per intraprendere un percorso introspettivo. Il loro scopo principale è quello di osservare e analizzare con più attenzione possibile i loro sogni, in modo da limare il confine tra la realtà e il loro mondo interiore.

Tuttavia, presto il ritiro spirituale degenererà nei peggiori dei vizi, tra desideri carnali e la follia incombente di chi non riesce più a distinguere ciò che è vero da ciò che è solo dentro la propria mente.

🔹 Perché dovreste leggere "Believers"?

Inquietante ritratto di una pressante parte della realtà giapponese, "Believers" riesce, attraverso le pagine della serie, a trasmettere un senso di profonda inquietudine e preoccupazione. Non è mai chiaro se e quanto i personaggi credano a ciò che predicano, e, man mano che la loro situazione peggiora, allo stesso tempo il lettore perde sempre di più le iniziali coordinate di realtà.

Viaggiando tra realtà e sogno, anche il lettore comincia a sentirsi parte della follia collettiva dei tre membri. Sempre più domande si accavallano sull'identità dei protagonisti, sulla realtà del culto che predicano, mentre la passione soffocata, dei personaggi, si mostra in modi sempre nuovi e distruttivi.

La trama è un'interessante ricostruzione del fenomeno cultistico, tipico del Giappone del tempo così come quello di oggi, di cui è la più nota la Aum Shinrikyo, ma anche un intrigante racconto con notevole complessità di intreccio e personaggi molto più umani di ciò che sembrano all'inizio.

Il disegno è molto realistico, pulito ma anche passionale e feroce. Le scene sono cariche di suspense ed emozioni, e sono tra gli ingredienti principali del viaggio nella psiche e nella follia umana offerto da "Believers".

Consiglio il manga sia a chi fosse interessato a informarsi e cercare di capire maggiormente il fenomeno del culto in Giappone, sia a chi cerca una storia profondamente psicologica e introspettiva dalle sue premesse, ma che non sia turbato da episodi di violenza o sessualità esplicita.

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📌 Titolo: The Horizon

🔗 Medium: manhwa 📖

🖊 Trama:

Una spaventosa guerra ha portato il mondo e l'umanità al collasso e un giovane, affranto dalla morte della madre proprio davanti ai suoi occhi, incontra una ragazza che ha trascorso la notte in un autobus. I 2 decidono di proseguire il viaggio insieme, percorrendo una strada senza alcuna destinazione

🔹 Perché dovreste leggere "The Horizon"?

1. È un'opera di una brutalità disarmante, una lettura che rappresenta perfettamente, mediante gli occhi di bambini, strappati con violenza all'innocenza associata normalmente a quella fase della vita, le peggiori tragedie che affliggono l'umanità. Il manhwa si apre infatti con il protagonista che assiste inerme alla morte della madre, dal cui cranio aperto fuoriesce il cervello, e prosegue con il suo incontro con la ragazza che lo accompagnerà durante il suo viaggio, unica sopravvissuta a una malattia che ha reciso senza pietà i legami con le persone a lei più care. Anche le figure umane con cui entreranno in contatto i nostri protagonisti sono marce fin nel profondo, un vecchio pazzo che non esita a fare uso di intimidazioni e violenze per ottenere del cibo e un vendicatore che uccide a sangue freddo coloro che a propria volta hanno ucciso qualcuno. Ma a rendere quest'opera così sconvolgente non è solamente il suo cinismo, in quanto anche nella sua profonda oscurità si nasconde un messaggio di speranza, i cui Messia sono proprio i bambini, le nuove generazioni in generale direi, che nonostante siano spesso vittime di situazioni molto più grandi di loro, e provocate da chi dovrebbe proteggerli, si rifugiano nella propria ingenuità, e in essa trovano il coraggio di andare avanti. La forza con cui è espresso l'ho riscontrata in pochissime altre opere, capolavori del fumetto giapponese come "Akira" e "Lone Wolf and cub".

2. Le art hanno una potenza espressiva rara e rendono superfluo praticamente ogni dialogo della serie, essendo in grado di rappresentare a pieno la dualità intrinseca al messaggio dell'opera: l'uso pesante del nero e di un tratto minimale, che rende addirittura difficile distinguere i volti dei personaggi in alcune scene nei momenti più drammatici e tavole a colori, usati comunque in modo poco marcato, così da non togliere nulla al minimalismo, filo rosso della direzione artistica dell'opera nei momenti di serenità e pace. Un manhwa in grado di regalare molte art memorabili, assieme a emozioni fortissime, e che fa ben sperare per il futuro del medium.

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📌 Titolo: Chiisakobee

🔗 Medium: Manga 📖

🖊 Trama: Dopo un terribile incendio che ha portato alla morte dei suoi genitori e dell'impresa edile famigliare Daitome, Shigeji, un giovane carpentiere molto testardo, dopo aver ereditato l'impresa, decide di renderle gloria. Spinto dalle parole del padre: "da secoli, ciò che è più importante per le persone, sono: l'umanità e la forza di volontà", decide che riporterà alla vecchia gloria la Daitome. Uno dei primi passi che fa, è prendere come assistente una vecchia amica d'infanzia, Ritsu, che accetta, ma ad una sola condizione: che vengano ospitati 5 bambini "strani" di un orfanatrofio che è stato coinvolto nell'incendio.

🔹 Perché dovreste leggere "Chiisakobee"?

1. La faccenda viene narrata in modo interessante, dove viene dato perlopiù spazio ai silenzi e piccoli gesti quotidiani, piuttosto che a scene movimentate o discussioni lunghe, e anche durante le conversazioni spesso ci si concentra sugli arti, tipo mani o piedi per comunicare l'emozione attuale dei personaggi. 

2. Lo stile pulito e piatto dà all'opera uno stile pop che, unito alla quotidianità della storia, va a creare un'atmosfera nostalgica che ti assorbe nel mondo che stanno vivendo i personaggi.

3. I personaggi sono caratterizzati in modo apparentemente semplice, ma la storia parlando di incomprensioni e conflitto generazionale andrà a rivelare che nessuno alla fine è così semplice e non bisogna seguire i propri pregiudizi.

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2024/04/30 04:58:38
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