COME MANGIANO IL FORMAGGIO GLI ITALIANI? 🇮🇹🇮🇹🇮🇹
Innanzitutto in Italia il consumo di formaggio è di circa 14 Kg procapite per anno! Con una prevalenza dei formaggi freschi nel periodo estivo e di quelli stagionati nel periodo invernale.
Facciamo una prima importante distinzione, ci sono due tipi di consumo:
1) Come ingrediente di ricette culinarie
2) Come piatto principale o di degustazione
In casa per le occasioni importanti o al ristorante, nei bar viene degustato spesso come aperitivo ma molto più comunemente viene mangiato come secondo piatto (formaggi freschi, semistagionati, erborinati) o aggiunto alla pasta per insaporire i piatti (molto diffuso l’utilizzo di formaggi stagionati grattugiati), oppure come ingrediente dei tipici risotti italiani.
Talvolta ma più raramente viene mangiato a fine pasto in abbinata a miele, confetture dolci, frutti maturi … più in generale nella cultura italiana non sostituiscono i dolci ma possono essere ingredienti di dolci (Per esempio le “Seadas” sarde).
Innanzitutto in Italia il consumo di formaggio è di circa 14 Kg procapite per anno! Con una prevalenza dei formaggi freschi nel periodo estivo e di quelli stagionati nel periodo invernale.
Facciamo una prima importante distinzione, ci sono due tipi di consumo:
1) Come ingrediente di ricette culinarie
2) Come piatto principale o di degustazione
In casa per le occasioni importanti o al ristorante, nei bar viene degustato spesso come aperitivo ma molto più comunemente viene mangiato come secondo piatto (formaggi freschi, semistagionati, erborinati) o aggiunto alla pasta per insaporire i piatti (molto diffuso l’utilizzo di formaggi stagionati grattugiati), oppure come ingrediente dei tipici risotti italiani.
Talvolta ma più raramente viene mangiato a fine pasto in abbinata a miele, confetture dolci, frutti maturi … più in generale nella cultura italiana non sostituiscono i dolci ma possono essere ingredienti di dolci (Per esempio le “Seadas” sarde).
FORMAGGIO CASTELMAGNO DOP
L’origine del Castelmagno è antichissima , era già conosciuto nel 1100 DC. Questo formaggio porta lo stesso nome di un comune in provincia di Cuneo tra le Alpi Cozie e le Alpi Marittime, sede del santuario di San Magno, soldato romano della Legione Tebea
Si dice che già i Papi di Avignone apprezzassero il Castelmagno , come anche più tardi lo stesso re Vittorio Amedeo II di Savoia, e nel secolo scorso, grandi ristoranti parigini e londinesi
E’ un formaggio a pasta erborinata se stagionato 6-8 mesi a pasta semidura, asciutta, friabile a 2-3 mesi di colore bianco avorio e più morbida e gialla con venature blu verdastro se stagionato
Viene realizzato nei comuni di Castelmagno, Monterosso Grana, Pradleves, con latte di vacca addizionato eventualmente dal 5 al 20% con latte ovino e/o caprino
Viene prodotto tutto l’anno unendo il latte di due mungiture quella della sera lasciata a temperatura ambiente fino al raggiungimento della giusta acidità con quella del mattino
Il latte è coagulato a 35-38 °C con caglio liquido, successivamente viene rivoltata la parte superiore della cagliata per poi essere rotta prima grossolanamente e poi fino alla dimensione di una nocciola, l’intero procedimento dura circa sei giorni a cui segue una salatura a secco di circa 20 giorni
Infine il formaggio viene fatto stagionare in grotte o celle umide con 10°C d’estate e 12-13°C d’inverno
E’ un formaggio che deve la sua finezza al particolare profumo e ricchezza del grasso prodotto nei pascoli della valle Grana
Nella variante stagionata diventa piccante , dall’odore pungente che ricorda l’ammoniaca soprattutto nel sottocrosta ma allo stesso tempo aromatico e dolce, pur conservando la sua morbidezza e friabilità in bocca
L’origine del Castelmagno è antichissima , era già conosciuto nel 1100 DC. Questo formaggio porta lo stesso nome di un comune in provincia di Cuneo tra le Alpi Cozie e le Alpi Marittime, sede del santuario di San Magno, soldato romano della Legione Tebea
Si dice che già i Papi di Avignone apprezzassero il Castelmagno , come anche più tardi lo stesso re Vittorio Amedeo II di Savoia, e nel secolo scorso, grandi ristoranti parigini e londinesi
E’ un formaggio a pasta erborinata se stagionato 6-8 mesi a pasta semidura, asciutta, friabile a 2-3 mesi di colore bianco avorio e più morbida e gialla con venature blu verdastro se stagionato
Viene realizzato nei comuni di Castelmagno, Monterosso Grana, Pradleves, con latte di vacca addizionato eventualmente dal 5 al 20% con latte ovino e/o caprino
Viene prodotto tutto l’anno unendo il latte di due mungiture quella della sera lasciata a temperatura ambiente fino al raggiungimento della giusta acidità con quella del mattino
Il latte è coagulato a 35-38 °C con caglio liquido, successivamente viene rivoltata la parte superiore della cagliata per poi essere rotta prima grossolanamente e poi fino alla dimensione di una nocciola, l’intero procedimento dura circa sei giorni a cui segue una salatura a secco di circa 20 giorni
Infine il formaggio viene fatto stagionare in grotte o celle umide con 10°C d’estate e 12-13°C d’inverno
E’ un formaggio che deve la sua finezza al particolare profumo e ricchezza del grasso prodotto nei pascoli della valle Grana
Nella variante stagionata diventa piccante , dall’odore pungente che ricorda l’ammoniaca soprattutto nel sottocrosta ma allo stesso tempo aromatico e dolce, pur conservando la sua morbidezza e friabilità in bocca
La mozzarella artigianale
Per produrla occorrono 5-6 ore contro le 1-1,5 ore di quella industriale, questa mozzarella ha una complessità nei profumi e nell’aroma molto più ampia ed un’acidità lattica naturale più marcata, usando il latte di massa di una singola stalla si trasferisce un’ impronta più decisa al prodotto e può cambiare di volta in volta anche nel colore; più o meno gialla a seconda dell’alimentazione delle bovine
Per produrla occorrono 5-6 ore contro le 1-1,5 ore di quella industriale, questa mozzarella ha una complessità nei profumi e nell’aroma molto più ampia ed un’acidità lattica naturale più marcata, usando il latte di massa di una singola stalla si trasferisce un’ impronta più decisa al prodotto e può cambiare di volta in volta anche nel colore; più o meno gialla a seconda dell’alimentazione delle bovine
Il formaggio “Primo Sale”
Il formaggio primo sale è un formaggio fresco a pasta morbida , è fatto semplicemente con latte fresco della stalla , sale e caglio. Ha sapore delicato, dolce, con profumo caratteristico di latte, la pasta è elastica, omogenea e di colore bianco candido, bianco latte.
La stagionatura è brevissima, generalmente due giorni
E’ un formaggio molto interessante perché il suo gusto delicato lo rende perfetto da abbinare ad insalate, pomodori freschi ed olio extra vergine d’oliva rendendolo un piatto unico particolarmente adatto alla stagione estiva
Vini bianchi e rosati si abbinano perfettamente alla salinità del formaggio
Il Primo Sale è un formaggio molto versatile in cucina può essere gustato al naturale oppure insaporito da un filo d’olio e del pepe, può anche essere abbinato a miele e frutta fresca, mangiato a fine pasto per cancellare i sapori precedenti e rinfrescare il palato
Il Primo Sale è un formaggio fresco, tipico della regione Sicilia, dalle origini antichissime. Si hanno notizie della sua produzione fin dal VI secolo a.C., quando Plinio il Vecchio nel suo testo “Naturalis Historia” lo classificò come uno dei formaggi migliori dell’epoca
Il formaggio primo sale è un formaggio fresco a pasta morbida , è fatto semplicemente con latte fresco della stalla , sale e caglio. Ha sapore delicato, dolce, con profumo caratteristico di latte, la pasta è elastica, omogenea e di colore bianco candido, bianco latte.
La stagionatura è brevissima, generalmente due giorni
E’ un formaggio molto interessante perché il suo gusto delicato lo rende perfetto da abbinare ad insalate, pomodori freschi ed olio extra vergine d’oliva rendendolo un piatto unico particolarmente adatto alla stagione estiva
Vini bianchi e rosati si abbinano perfettamente alla salinità del formaggio
Il Primo Sale è un formaggio molto versatile in cucina può essere gustato al naturale oppure insaporito da un filo d’olio e del pepe, può anche essere abbinato a miele e frutta fresca, mangiato a fine pasto per cancellare i sapori precedenti e rinfrescare il palato
Il Primo Sale è un formaggio fresco, tipico della regione Sicilia, dalle origini antichissime. Si hanno notizie della sua produzione fin dal VI secolo a.C., quando Plinio il Vecchio nel suo testo “Naturalis Historia” lo classificò come uno dei formaggi migliori dell’epoca
Avviamo il laboratorio! 😊 🐄🧀
Ho deciso di mettere a disposizione del pubblico una ricetta da poter eseguire a casa con gli utensili domestici, in modo da accogliere la richiesta di molti di voi di poter realizzare con le proprie mani un formaggio genuino.
Questa preparazione può essere eseguita anche dalle persone alle prime esperienze, il procedimento è semplice ma vanno seguite le regole esposte nella ricetta per ottenere un buon risultato
Il link per accedere alla ricetta è il seguente
https://telega.io/channels/CheeseLab/com.CheeseLab/card
Auguro a tutti buon lavoro e buon divertimento!
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1) Sign up: https://telega.in/c/CheeseLab/com.CheeseLab
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Una cascata di mozzarella 😋
Ho avuto la fortuna di visitare un caseificio che trasforma 70.000 litri di latte al giorno in mozzarelle, scamorze, e ricotta.
Qui si produce la mozzarella con una tecnica industriale ma ispirata a quella artigianale , attraverso l’uso di colture lattiche selezionate!
Quando si deve lavorare così tanto latte non vengono utilizzate caldaie simili a grandi pentole di casa ma le polivalenti
Sono vasche in acciaio da 7.600 Litri di latte dove il latte viene fatto coagulare e maturare la cagliata , poi vengono ribaltate su un filtro che trattiene la cagliata (circa 800 Kg!! Di pasta di mozzarella).
Il siero viene eliminato per gravità e diventerà ricotta, mentre la cagliata viene successivamente tagliata e filata per produrre la mozzarella
Ho avuto la fortuna di visitare un caseificio che trasforma 70.000 litri di latte al giorno in mozzarelle, scamorze, e ricotta.
Qui si produce la mozzarella con una tecnica industriale ma ispirata a quella artigianale , attraverso l’uso di colture lattiche selezionate!
Quando si deve lavorare così tanto latte non vengono utilizzate caldaie simili a grandi pentole di casa ma le polivalenti
Sono vasche in acciaio da 7.600 Litri di latte dove il latte viene fatto coagulare e maturare la cagliata , poi vengono ribaltate su un filtro che trattiene la cagliata (circa 800 Kg!! Di pasta di mozzarella).
Il siero viene eliminato per gravità e diventerà ricotta, mentre la cagliata viene successivamente tagliata e filata per produrre la mozzarella
In anteprima vi anticipo un evento molto interessante! domenica 17/07 ore 10.00 colazione in città alta a Bergamo ( abbinamento tra formaggio 🧀 e caffè ☕️) di seguito il link per iscriversi
👇👇👇
https://www.onaf.it/index.php?c=index&a=dettaglioevento&id=1559
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Un matrimonio inconsueto … abbiniamo il caffè al formaggio
il caffè non è solo una bevanda ma può essere usato come ingrediente in cucina in base al suo livello di tostatura, il caffè va pensato esattamente come una spezia. E come una spezia deve essere rigorosamente bilanciato in modo da completare il gusto dei cibi senza sovrastare in alcun modo gli altri sapori.
Abbiamo anche visto che in quanto spezia dal gusto amaro, il caffè – specie se poco tostato e quindi con note più acide – va benissimo con cibi grassi proprio per quel senso di pulizia che rilascia in bocca. Il formaggio, soprattutto erborinato, è un alimento grasso per antonomasia ed il sapore amaro e tostato del caffè si abbina molto bene
il caffè non è solo una bevanda ma può essere usato come ingrediente in cucina in base al suo livello di tostatura, il caffè va pensato esattamente come una spezia. E come una spezia deve essere rigorosamente bilanciato in modo da completare il gusto dei cibi senza sovrastare in alcun modo gli altri sapori.
Abbiamo anche visto che in quanto spezia dal gusto amaro, il caffè – specie se poco tostato e quindi con note più acide – va benissimo con cibi grassi proprio per quel senso di pulizia che rilascia in bocca. Il formaggio, soprattutto erborinato, è un alimento grasso per antonomasia ed il sapore amaro e tostato del caffè si abbina molto bene